Le difficoltà dei protestati nell’accesso al credito

Oggi si sente spesso parlare di protestati: sono individui che hanno subito un protesto, vale a dire un richiamo da parte di una banca o di un ente di credito. Sono soggetti che hanno dovuto affrontare periodi economici complessi e che per tale motivo non hanno avuto la possibilità economica di provvedere al rimborso delle rate mensili di finanziamenti richiesti in precedenza.

Quando avvengono dei ritardi nei pagamenti, solitamente questi soggetti vengono segnalati alla Centrale Rischi, vale a dire il Crif, e tacciati come cattivi pagatori oppure come soggetti per l’appunto protestati. L’elenco del Crif può essere consultato da ogni banca o finanziaria presente sul nostro territorio.

Grazie alla consultazione di questo elenco, tutti i creditori possono farsi un’idea dell’affidabilità creditizia di un certo soggetto e decidere se concedere il finanziamento o meno. Anche i soggetti che hanno protesi alle spalle hanno comunque la possibilità di accedere a delle soluzioni di credito che sono pensate appositamente per loro, ma facciamo un passo per volta.

Soggetti protestati: cosa si intende

I soggetti con protesti a carico sono individui che hanno avuto delle difficoltà economiche nel rimborso di finanziamenti che hanno richiesto in precedenza e sono chiamati spesso anche cattivi pagatori, dal momento che a causa delle loro difficoltà economiche non hanno provveduto al versamento di una o più rate mensili previste dal piano di rimborso di un prestito personale. Di solito, sono soggetti che hanno comunque la necessità di ottenere un prestito, ma non hanno la possibilità di accedere a delle somme di denaro particolarmente alte.

I prestiti destinati ai soggetti protestati possono prevedere anche l’applicazione di tassi di interesse abbastanza elevati. Esiste una sostanziale differenza tra i protestati e i cattivi pagatori, dato che questi ultimi sono individui inseriti all’interno di un apposito elenco consultabile da banche e società di credito, vale a dire quello del Crif.

Coloro che sono definiti protestati si trovano spesso in una situazione economica potenzialmente più grave rispetto a quella dei cattivi pagatori. Sono inseriti all’interno della centrale rischi e allo stesso tempo il loro nome si trova anche all’interno del registro della Camera di Commercio. In questo modo si certifica la loro sostanziale bassa affidabilità creditizia e il loro nome non può essere rimosso dai database prima dei tre anni, a patto che provvedano al rimborso effettivo di tutte le rate previste per il rimborso del finanziamento.

I prestiti personali per protestati: esistono davvero?

Oggi anche i soggetti che hanno protesti a carico e che sono cattivi pagatori hanno la possibilità di richiedere e ottenere un prestito. Esistono dei percorsi ben precisi che sono volti all’ottenimento di un prestito se i soggetti che ne fanno richiesta sono per l’appunto protestati. Nel caso dei prestiti per protestati, i creditori non prevedono la richiesta di specifiche garanzie a carattere economico, seppur la dimostrazione di specifiche garanzie dipenda in buona sostanza dalla tipologia di finanziamento per la quale si fa richiesta. Vuoi saperne di più? Vai sul sito guidaprestitiprotestati.

I protestati possono accedere alla cessione del quinto?

Una delle soluzioni di prestito più adatte per i soggetti che hanno potestà carico è rappresentata dalla classica cessione del quinto: si tratta di una modalità di rimborso che prevede una restituzione del capitale concesso in prestito attraverso delle trattenute dirette che avvengono sulla busta paga o sul cedolino pensionistico del soggetto debitore. Possono essere richiesti infatti dai pensionati e dai dipendenti del settore pubblico o privato, talvolta anche con un contratto a tempo determinato. Sono dei finanziamenti non finalizzati, il che significa che non è prevista la dimostrazione di un documento che dimostri il motivo per cui si fa richiesta della liquidità.

Il rimborso non può andare oltre un quinto, ovvero il 20% del proprio stipendio o della pensione che si percepisce, motivo per cui viene definita per l’appunto cessione del quinto. Le rate prevedono l’applicazione di un tasso di interesse fisso e la durata del rimborso può andare da 3 a 10 anni, in base alla liquidità richiesta e alla soluzione adottata.